Ispirazione
Perché la casa è il cuore dei nostri ricordi
Gli spazi in cui viviamo custodiscono le nostre storie, e la psicologia ci spiega perché circondarci di oggetti significativi è davvero importante


Ispirazione
Gli spazi in cui viviamo custodiscono le nostre storie, e la psicologia ci spiega perché circondarci di oggetti significativi è davvero importante


Cosa rende gli spazi di casa davvero tuoi? Quella sensazione di benessere e di familiarità difficile da definire, che provi quando ti senti davvero a tuo agio. Per me, è stare seduta attorno al grande pouf color avorio al centro del soggiorno. L'altezza gli conferisce una grande eleganza, ma ai miei ospiti viene spontaneo appoggiarci i piedi; questo li porta ad affondare nella poltrona, ed è così che iniziano le conversazioni più memorabili. Amo anche il tavolo della nostra cucina, decisamente sovradimensionato, che porta i segni dell'acetone usato durante i trattamenti estetici improvvisati con le mie figlie, dei pomeriggi trascorsi facendo lavoretti creativi e delle rumorose maratone di giochi da tavolo con i loro cugini.
Per molto tempo mi sono preoccupata dell'aspetto della mia casa, ma sempre più spesso faccio più caso alle sensazioni che mi trasmette. Ho capito che qualsiasi scelta estetica, anche la più ambiziosa, prende davvero vita quando dietro c'è una storia, non quando serve solo a farsi belli con gli ospiti.
Il soggiorno di Claire
La raffinata carta da parati che ho messo nell'ingresso mi riporta subito alle ore passate su impalcature traballanti, con "Pink Pony Club" in sottofondo e una tazza di tè sempre in mano. E la parete di specchi del nostro soggiorno, per cui tutti ci fanno i complimenti, è ancora più speciale perché l'abbiamo creata io e mio marito un sabato pomeriggio, usando piastrelle a specchio dell'Ikea e qualche avanzo di cornice.
"Noi diamo forma agli edifici, e poi loro danno forma a noi", osservava Winston Churchill: e sono le case gli edifici in cui creiamo i ricordi più duraturi. È il motivo per cui non sono riuscita a entrare nella nostra nuova mansarda per un anno intero: non riuscivo a non ripensare ai continui problemi all'impianto idraulico (per fortuna ormai risolti) e al costruttore autoritario del quale eravamo rimasti completamente in balia.
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Ho capito che qualsiasi scelta estetica, anche la più ambiziosa, prende davvero vita quando dietro c'è una storia, non quando serve solo a farsi belli con gli ospiti.
Fin dagli anni Sessanta, le neuroscienze studiano come i bisogni psicologici delle persone trovino risposta nei luoghi che scelgono come rifugio. In fondo, condividiamo tutti gli stessi desideri primordiali: sentirci al sicuro e protetti, con un fuoco che ci scaldi e ci permetta di cucinare, e un luogo raccolto dove dormire. Secondo gli esperti, amiamo una finestra con vista (ci aiuta a collocarci nello spazio), preferiamo gli angoli arrotondati a quelli appuntiti (riducono l'ansia e ci fanno sentire più protetti), e ci piace avere un muro alle spalle mentre cuciniamo o mangiamo (istintivamente, vogliamo "coprirci le spalle" e allo stesso tempo rimanere proiettati verso gli altri). I pavimenti in legno ci fanno sentire "ancorati" a terra, i soffitti alti ci aiutano a respirare, mentre un design troppo minimalista spesso ci lascia indifferenti o può addirittura farci sentire un po' tesi.
La neuroestetica, una disciplina che unisce neuroscienze e design, studia come il nostro cervello reagisce agli spazi che ci circondano. I suoi sostenitori ritengono che la bellezza, che si tratti di arte o natura, non sia un lusso ma una necessità, utile a migliorare il nostro benessere e persino le nostre capacità cognitive. Il professor John Zeisel, fondatore della I'm Still Here Foundation ed esperto di Alzheimer e di come gli ambienti fisici possono influire sui suoi sintomi, spiega che il nostro cervello ha un legame emotivo con la sensazione di "sentirsi a casa". Riconosciamo ciò che ci è familiare, che è sicuro e portare di benessere, e la mente entra automaticamente in modalità di riposo e relax. "La casa è il luogo in cui il cervello deve fare il minor sforzo possibile", afferma Zeisel. "Quando siamo a casa, viene rilasciata un'endorfina: per questo dobbiamo progettare i nostri spazi in modo che favoriscano questo processo".
È innegabile che ci sia qualcosa di profondamente rassicurante nel trasformare uno spazio nella nostra casa. Da bambina adoravo riorganizzare la mia stanza, spostando i mobili e sistemando gli accessori floreali di Marks & Spencer. Quando andavamo nella vecchia casa di campagna di mia nonna, in Irlanda, mi addormentavo immaginando come l'avrei trasformata se fosse stata mia.
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Il nostro cervello ha un legame emotivo con la sensazione di "sentirsi a casa". Riconosciamo ciò che ci è familiare, che è sicuro e portatore di benessere, e la mente entra automaticamente in modalità di riposo e relax.
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I miei figli adorano costruire elaborate case di Lego, immancabilmente con piscina, scivolo e sala cinema (ancora meglio se tutti collegati tra loro), e nulla di tutto questo parte da quel tipo di ristrutturazione estrema in cui si svuota completamente una casa per "darle il proprio tocco personale". E malgrado il severo movimento anti-disordine, oggi così di moda, che promuove la liberazione totale dagli oggetti, sono proprio le cose a dare forma alle nostre vite: raccontano le nostre storie, custodiscono i ricordi di famiglia, parlano delle nostre passioni e dei nostri momenti più speciali.
La tua casa dovrebbe far capire chi sei a chi la visita; dovrebbe riflettere la tua personalità e, allo stesso tempo, accoglierti con un abbraccio dopo una lunga giornata. Riuscire a ottenere questa particolare alchimia, che trasforma una semplice abitazione nel luogo che chiamiamo casa, è il fulcro del nuovo libro dell'interior designer Nicola Harding, Homing Instinct.
"Il mio lavoro consiste nel dare alle persone un senso del luogo, ricco di personalità e di atmosfera", spiega. "Una casa prende forma a partire dagli oggetti di cui ci circondiamo, quelli che ci parlano e ci ricordano chi siamo. Nel mio lavoro cerco di costruire storie e di infondere agli spazi un significato profondamente personale per chi li abita. Ci piace combinare l'artigianato contemporaneo con pezzi antichi pieni di carattere. Un oggetto che ha un passato porta con sé un calore speciale: la sua bellezza sta nei piccoli difetti, nel modo in cui si è ammorbidito e assestato nel tempo, ma ha bisogno di contrasto per risaltare. È il dialogo fra antico e moderno a conferire a uno spazio il suo carattere."
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Sono moltissimi i modi in cui possiamo far sì che il nostro spazio ci trasmetta energia positiva. Per Lucinda Chambers, co-founder di Collagerie, tutto parte dal dare un significato al design. "Posso dire onestamente che la maggior parte degli oggetti in casa mia mi riporta a un luogo o a una persona," racconta. "Ho pareti ricoperte di cartoline, ritagli di foto che mi hanno mandato altre persone, biglietti di ringraziamento: è tutto piuttosto caotico, ma sono pareti fatte d'amore, formano un collage stupendo e mi ricordano tantissimi momenti felici. Altre cose, come una serie di cesti intrecciati che ho comprato in Sudafrica, mi riportano immediatamente lì. E i tessuti meravigliosi che ho preso in Perù per rivestire due poltrone in un patchwork improvvisato… ecco, sono tanti gli oggetti che condensano quell'esperienza."
Un altro modo per rendere la tua casa più significativa per te è creare piccole collezioni o riunire in un unico posto gli oggetti a cui tieni di più. L'interior designer Henry Prideaux consiglia di creare una "memory table": come una mensola sospesa su misura, con i tuoi oggetti-ricordo in bella vista o le tue fotografie disposte dietro un vetro. "Una mia cliente aveva una collezione di maschere veneziane sparse per tutta la casa che, una volta riunite, sono diventate un'unica grande opera d'arte, ricca allo stesso tempo di significato emotivo e di valore estetico", racconta.
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Una casa prende forma a partire dagli oggetti da cui ci circondiamo, quelli che ci parlano e ci ricordano chi siamo.
Abbraccia il tuo gusto personale. Se non puoi permetterti pezzi costosi, scegli libri d'arte o di fotografia vintage: ritagliando le pagine e incorniciandole, otterrai oggetti di grande effetto. Appendile accanto ai tuoi ricordi: il menu di una cena indimenticabile, il disegno di un giovane membro della famiglia. Circondati delle cose che ami e fallo in modo intenzionale e pensato.
"Potrebbero essere i vecchi cappelli di paglia di famiglia appesi nell'ingresso, oppure una collezione di ceramiche esposta a parete in grande stile", spiega Ottalie Stride, creative director di Albion Nord. "Dare risalto agli oggetti che hanno un significato per te, quelli che ami davvero, farà sì che la tua casa trasmetta autenticità e personalità."
E non dimenticare che gli oggetti contano perché contano i nostri ricordi. Non sono solo un archivio del passato, come spiega il neuroscienziato Charan Ranganath, autore del nuovo libro Why We Remember, ma il prisma attraverso cui vediamo noi stessi, gli altri e il mondo. "Hanno un'influenza potentissima: riaccendono i ricordi che vogliamo rivivere e custodire. E allora, non esitare a tenere quella tazza che ti ricorda le vacanze alle Hawaii", dice.